Il secondo Ottocento è caratterizzato da profonde trasformazioni in tutti gli ambiti.
Secondo Ottocento storia
Le aspirazioni a un’identità nazionale, che avevano animato il primo Ottocento, connesse alle istanze democratiche e libertarie, culminano nel 1848 nei moti di ribellione alle monarchie assolute instauratesi dopo il Congresso di Vienna.
L’evento più significativo e che produce un’eco maggiore nel resto del continente si verifica in Francia: qui viene destituita la monarchia degli Orléans e proclamato un governo provvisorio della Repubblica, seppur di breve durata, poiché già nel 1848 sale al trono re Napoleone III, che diviene poi imperatore (dal 1852 fino al 1870).
I moti si diffondono a macchia d’olio nell’Europa intera: dalla Germania, con la rivolta contro Federico Guglielmo IV di Prussia, all’Olanda, alla Polonia, alla Russia, all’Ungheria. In Italia le lotte del Risorgimento porterannno nel 1861 all’unificazione nazionale sotto la monarchia sabauda.
E se pure gli eventi successivi al 1848 vedranno il ritorno a governi più moderati, che soffocheranno gli slanci democratici dei moti, e l’orientamento politico sarà quello conservatore di Cavour in Italia o di Bismark in Germania, lo stato delle coscienze è ormai profondamente mutato, così come quello della società.
Il 1870 è un anno di grandi mutamenti nello scenario europeo. Primo fra tutti, l’esito della guerra tra la Francia dell’imperatore Napoleone III e il Regno di Prussia con a capo il re Guglielmo I: dalla vittoria prussiana nasce infatti l’Impero tedesco, che avrà un ruolo di grande autorevolezza nelle relazioni politiche internazionali dei decenni successivi. Per la Francia questi eventi significano anche la fine del periodo imperiale e l’inizio della Terza Repubblica. Inoltre a Parigi, nel marzo del 1871, la Guardia nazionale (la milizia di cittadini esistente in ogni città di Francia dalla Rivoluzione) si schiera dalla parte del popolo, e per due mesi il potere è nelle mani della Comune di Parigi (dal francese commune, cioè il consiglio cittadino o distrettuale), con la proclamazione di un governo socialista, che sarà poi sopraffatto nella “Settimana di Sangue” dalle truppe governative guidate dal generale Mac-Mahon.
Sempre nel 1870 giunge a compimento l’unificazione dell’Italia con la presa di Roma attraverso la Breccia di Porta Pia, il 20 settembre, evento che sancisce la fine dello Stato pontificio.
Nel 1871 la capitale del regno sabaudo viene trasferita da Firenze a Roma; in Parlamento si alternano governi di destra e di sinistra; l’industria e l’economia fanno notevoli passi avanti; intanto, il ministro Agostino De Pretis cerca di sanare le profonde piaghe sociali nelle campagne. Tuttavia ciò non frena le emigrazioni di massa, che vedono milioni di contadini partire per l’America o altri stati europei (per un approfondimento leggi Gli Italiani nell’Italia unita clicca qui).
La coscienza delle classi operaie cittadine sfocia nel 1892 nella fondazione, a Genova, da parte di Filippo Turati, del Partito socialista italiano.
Il secondo Ottocento vede un’accelerazione del progresso tecnologico senza precedenti in vari settori favorita dalla Seconda rivoluzione industriale.
Nel secondo Ottocento si compiono grandi conquiste in campo scientifico e medico, con gli studi di Charles Darwin e Gregor Mendel, che stimolano l’approfondimento delle cognizioni di anatomia comparata, fisiologia, genetica, e scoperte come quelle di Louis Pasteur o Robert Koch – per non citarne che alcune – in grado di debellare o prevenire flagelli quali la tubercolosi, il vaiolo, la difterite, il colera.
Tra gli eventi che segnano il secondo Ottocento vi sono: l’invenzione della lampadina (1879); l’invenzione dell’automobile (1885); l’invenzione del cinematrografo (1895). Dopo la fotografia, infatti, si studia come riprodurre il movimento in scatti consecutivi. La prima pellicola cinematografica è realizzata da George Eastman nel 1885, ma è Thomas Edison a realizzare nel 1889 la cinepresa e una macchina di visione, il kinetoscopio.
Il cinema con proiezione in sala di una pellicola stampata avrà inizio il 28 dicembre 1895, quando i fratelli Louis e Auguste Lumière mostreranno al pubblico del Grand Café del Boulevard de Capucines a Parigi un apparecchio chiamato cinématographe: l’impressione sarà tale che alcuni spettatori fuggiranno dalla sala vedendo sullo schermo un treno entrare in una stazione.
Durante il secondo Ottocento molti Paesi europei costituiscono imperi coloniali in Africa al fine di sfruttare le risorse materiali e umane e, nello stesso tempo, di trovare nuovi sbocchi commerciali per i propri prodotti industriali.
Con l’avvicinarsi della fine del secolo e l’inizio del Novecento, si apre la cosiddetta Belle Époque.
Il Secondo Ottocento letteratura
Durante il secondo Ottocento si diffuse un nuovo modo di pensare, il Positivismo, che riprese alcuni aspetti dell’Illuminismo, come la fiducia nella scienza e nella tecnica, grazie alle quali la società avrebbe conosciuto un costante progresso sociale, economico e culturale, e alcuni aspetti del Romanticismo, come l’esigenza di rispecchiare la realtà concreta della vita e dei popoli.
La diffusione del Positivismo fu accompaganta da alcune importanti scoperte in campo scientifico. Tra esse, particolare rilievo ebbe la teoria evoluzionista dello scienziato inglese Charles Darwin, che destò grande interesse nel mondo scientifico ma grande ostilità da parte della Chiesa, perché contraddiceva il racconto biblico della creazione.
Il pensiero positivista ispirò il Naturalismo in Francia e il Verismo in Italia.
A partire dagli anni Sessanta dell’Ottocento nacque in Italia, in particolare a Milano, un movimento artistico e letterario denominato Scapigliatura (per un approfondimento leggi La Scapigliatura: poeti e tematiche clicca qui)
Il nome Scapigliatura fu usato da Cletto Arrighi (anagramma di Carlo Righetti) in un romanzo pubblicato nel 1862, La scapigliatura e il 6 febbraio. Un dramma in famiglia. Protagonisti del romanzo erano sei giovani riuniti in associazione allo scopo di godersi spregiudicatamente la vita e di promuovere la rivolta della Lombardia contro la dominazione dell’Austria. Nel romanzo il vocabolo «scapigliatura» designava un gruppo sociale rappresentato dai sei giovani di vario ceto, irrequieti e turbolenti, in lotta con la società borghese, contestatori, pronti ad entusiasmarsi «per ogni causa bella, grande o folle» e insieme dediti al gioco e al vizio.
Da questa accezione il vocabolo fu poi assunto per designare una società letteraria che assumeva una posizione di rottura con il passato e con la società borghese, esprimendo negli scritti una concezione spregiudicata e angosciosa del vivere, una spietata demitizzazione degli ideali tradizionali, una disperata coscienza del destino umano segnato dal peccato e dalla degradazione, dalla solitudine e dal dolore.
I più importanti scapigliati furono: Giuseppe Rovani (considerato dagli stessi scapigliati il loro maestro), Emilio Praga, Arrigo Boito, Ugo Tarchetti, Giovanni Faldella, Carlo Alberto Dossi.
Gli scapigliati intrattennero un rapporto stretto con il giornalismo e fecero delle riviste il mezzo primario per diffondere la loro arte. Sul piano più strettamente letterario essi concordavano su un principio fondamentale: la stretta relazione e complementarità fra le tre arti, poesia, musica e pittura. Il principio della interdipendenza delle tre arti si traduceva sia nella disposizione a coltivare la musica o la pittura accanto alla poesia (Boito ad esempio fu un musicista, Praga un pittore), sia nell’adozione, per la loro poesia, di un linguaggio ricco di elementi pittorici e musicali.
Gli scapigliati elessero Charles Baudelaire loro nume tutelare e attraverso le traduzioni dei suoi scritti conobbero Edgar Allan Poe, lo scrittore americano del mistero e dell’immaginazione allucinata.
Gli scapigliati condussero una vita disordinata e dissipata che portò alcuni di loro a finire tragicamente la loro esistenza o suicidi o alcolizzati.
Negli anni Ottanta dell’Ottocento nacque in Francia un nuovo modo di concepire l’arte e la letteratura che prese il nome di Decadentismo: ve ne parliamo qui Il Decadentismo in Europa e in Italia.