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Secondo triumvirato e confronto con il Primo

Il Secondo triumvirato è l’alleanza stipulata il 27 novembre 43 a.C. tra Ottaviano, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido. Scopo dichiarato era punire gli uccisori di Cesare ed elaborare una nuova costituzione.

A differenza del Primo triumvirato, che nel 60 a.C. aveva legato Cesare, Pompeo e Crasso, il Secondo Triumvirato non era un accordo privato ma una magistratura straordinaria, riconosciuta dal Senato e dal popolo, della durata di cinque anni.

Il Secondo triumvirato conferiva ai tre contraenti il controllo della parte centrale e occidentale dell’impero, dando a ciascuno l’autorità di legiferare, nominare magistrati, dichiarare guerra, coniare moneta. Ad Antonio toccarono la Gallia Transalpina e Cisalpina, a Ottaviano l’Africa e la Sicilia, a Lepido la Gallia Narbonese e la Spagna. L’Italia restava indivisa.

I triumviri formularono liste di proscrizione, in base alle quali procedettero all’uccisione “legale” di numerosi anticesariani, tra cui lo stesso Cicerone (Antonio non gli perdonava le Filippiche).

Nel clima di terrore caddero non solo i nemici politici, ma anche molti cittadini comuni uccisi perché le loro ricchezze dovevano servire a finanziare gli eserciti dei triumviri.

Intanto i cesaricidi Cassio e Bruto avevano raccolto in Macedonia 19 legioni (circa 80 mila uomini) ed erano pronti a passare in Italia. Presso di loro, inoltre, si erano rifugiati molti nobili, per scampare alla violenza dei triumviri.

Antonio e Ottaviano presero l’iniziativa e sbarcarono in Grecia con altrettante legioni: lo scontro avvenne nel 42 a.C. a Filippi, in Tracia. Cassio e Bruto vennero sconfitti e si diedero la morte; quasi tutti i nobili che li avevano seguiti perirono in battaglia e gran parte dei loro eserciti passò ai vincitori. Una rappressaglia implacabile colpì i superstiti (per un approfondimento leggi La sconfitta degli assassini di Cesare a Filippi.

I vincitori si spartirono le province dell’impero. Ottaviano ebbe l’Occidente, Antonio l’Oriente, Lepido l’Africa. Qualche anno dopo, Ottaviano tolse a Lepido l’Africa e lo espulse dal Secondo triumvirato, lasciandogli soltanto la carica di Pontefice Massimo.

Ottaviano divenne padrone dell’Occidente e Antonio dell’Oriente. Nel 37 a.C. Antonio sposò Cleopatra, dimenticando il legame con Ottavia, sorella di Ottaviano, e iniziò ad agire come un sovrano.

Ottaviano accusò Antonio di voler creare un impero orientale indipendente da Roma e, su mandato del Senato, affrontò e sconfisse il rivale ad Azio nel 31 a.C. (per un approfondimento leggi La battaglia di Azio).

La vittoria di Ottaviano ad Azio segnò la fine di un periodo turbolento e sanguinoso della Storia romana. Ora il potere di uno solo su tutto l’impero non era più in discussione. Nel 27 a.C. il Senato lo investì del titolo di Augustus (degno di venerazione), che da allora divenne parte del suo nome, Ottaviano Augusto.

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