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Ku Klux Klan: cos’è, storia

Ku Klux Klan è il nome usato da alcune organizzazioni segrete presenti in America dall’Ottocento. Sostengono la superiorità dei bianchi e compiono violenze sui neri.

Il Ku Klux Klan nacque in seguito all’abolizione della schiavitù dopo la Guerra di secessione (1861-1865).

Negli Stati Uniti d’America l’abolizione della schiavitù non segnò quindi la fine delle sofferenze della popolazione afro-americana. Essa conquistò il diritto di voto, ma non i diritti civili. Sia nel Nord sia nel Sud gli afro-americani erano destinati ai lavori più umili, pesanti e pericolosi; erano esclusi dalle scuole dei bianchi, dai loro bar, dai quartieri residenziali. Finirono accatastati nei sobborghi delle città, in quartieri – ghetto malsani e degradati.

Nei loro confronti si mise in atto una vera e propria politica di segregazione razziale, cioè di separazione dalla società bianca e dai suoi privilegi.

Negli anni ’50 e ’60 del Novecento i neri compirono numerose azioni di protesta per chiedere un miglioramento delle condizioni di vita e l’inserimento nella società americana con pari diritti.

Il 1° dicembre 1955 un episodio diede grande risonanza al problema della loro emancipazione: la cittadina afroamericana Rosa Parks si rifutò di cedere il proprio posto su un autobus a un bianco e per questo la arrestarono.

Migliaia di persone, per sostenere il suo coraggioso comportamento, boicottarono gli autobus per oltre 300 giorni, finché la Corte Suprema dichiarò illegale la segregazione razziale limitata ai trasporti pubblici.

Solo nel 1964, dopo un’ampia mobilitazione popolare, negli Stati Uniti si approvò il Civil Rights Act, che rese illegale la segregazione razziale.
La figura più emblematica nella lotta per i diritti civili fu quella del pastore battista Martin Luther King.

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