Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte è l’opera più importante di Georges Seurat, il suo capolavoro, considerato il manifesto del puntinismo.
Il puntinismo o pointillisme
Intorno agli anni 1885-1890, alcuni giovani pittori approfondiscono un tema che era già stato del movimento impressionista, quello della scomposizione della luce e della percezione dei colori.
Ha origine cosi il Pointillisme (pron. puantijsm), o Puntinismo. Gli artisti fanno proprie le nuove teorie sulla percezione visiva e sul colore, elaborate in particolare dal fisico Michel E. Chevreul.
Essi sfrutttano il principio della scomposizione dei colori. Tutte le gradazioni cromatiche, infatti, derivano dalle infinite combinazioni tra i colori dell’arcobaleno; per questo motivo, i pigmenti di colore non vengono mescolati sulla tavolozza ma disposti sulla tela puri, sotto forma di punti o di piccole macchie. La forma e il colore si ricompongono a distanza, sulla retina dell’occhio di chi guarda.
Questo procedimento consente di ottenere effetti di grande luminosità e di intensità cromatica.
I principali interpreti del Puntinismo francese furono Georges Seurat (1859-1891) e Paul Signac (1863-1935).
Georges Seurat, Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte: descrizione
Esposta il 15 maggio 1886 insieme ad altre tele dell’artista e ad alcuni disegni alla ottava e ultima mostra degli impressionisti, Una domenica pomeriggio alla Grande Jatte attrae e sconcerta critici e pubblico per la grandezza delle dimensioni (205 x 308 cm) e la novità della tecnica.
Seurat lavorò a lungo alla tela. Per mesi si recò sull’isoletta della Grande Jatte, sulla Senna, per studiare il soggetto (il paesaggio, le figure, gli abiti, i dettagli) e fare schizzi preparatori; poi nel suo atelier ricompose le singole scene in un dipinto enorme.
Seurat organizza lo spazio impiegando l’arteficio della prospettiva lineare. Le figure vengono inserite nel paesaggio in base a una griglia di linee verticali e orizzontali. Quasi tutte le persone son raffigurate di profilo, di fronte o di spalle (l’unica figura di spalle è un’infermiera, seduta sul prato vicino alla anziana signora); il pittore le riduce a forme geometriche, modulate sul cilindro e sul cono.
Il colore è steso non a tocchi rapidi, come facevano gli impressionisti, ma in innumerevoli punti accostati secondo il loro valore contrastante: il rosso con il verde, l’arancio con il blu e così via. Seurat non mescola i colori sulla tavolozza ma lascia che la mescolanza avvenga direttamente nell’occhio.
Uomini e donne passeggiano sul prato che costeggia la Senna sull’isola della Grande Jatte, uno dei luoghi di ritrovo preferiti dei parigini. Alcuni bambini giocano, altre figure riposano all’ombra, osservano canottieri e imbarcazioni. In primo piano una coppia elegante conduce al guinzaglio una scimmietta.
Vi è una luminosità intensa e vibrante, grazie all’applicazione dei principi della scomposizione cromatica e del contrasto tra complementari. Un’ampia zona d’ombra in primo piano aumenta la luminosità della parte in profondità.
Il soggetto, tratto dalla vita quotidiana della Parigi di fine Ottocento, è ancora quello caro agli impressionisti. Però all’immediatezza degli impressionisti Seurat contrappone il procedimento scientifico applicato con rigore e distacco emotivo.