La Sharia è la legge che deriva direttamente dal Corano, il libro più sacro del mondo islamico.
La Sharia non si limita agli aspetti religiosi dell’esistenza, ma stabilisce anche le norme riguardanti tutti gli altri ambiti del comportamento: dall’alimentazione all’abbigliamento femminile, dal diritto di famiglia a quello civile e penale, fino ai principi che devono governare la società e lo Stato.
Perciò, nella concezione dello Stato islamico non c’è, in linea di principio, distinzione tra autorità religiosa e autorità statale. I movimenti islamici, quindi, sono al tempo stesso politici e religiosi.
All’interno dei movimenti islamici si distinguono gli integralisti (o fondamentalisti), che chiedono un’applicazione integrale dei precetti dell’islam, e dunque una totale uniformità del costume sociale e delle leggi statali con le leggi coraniche.
I primi a teorizzare tale visione furono gli aderenti al movimento dei Fratelli Musulmani, fondato nel 1928 in Egitto dall’intellettuale musulmano egiziano Hasan al-Banna.
I movimenti integralisti islamici considerano l’applicazione della sharia indispensabile per realizzare un ordine sociale e politico islamico. Per gli integralisti, infatti, la mentalità laica dell’Occidente rischia di corrompere la tradizione e l’identità islamica.