Sigmund Freud, nato a Freiberg il 6 maggio 1856 e morto a Londra il 23 settembre 1939, è il medico austriaco che con i suoi studi fondò la psicoanalisi.
Che cos’è la psicoanalisi fondata da Sigmund Freud?
La psicoanalisi è la scienza che analizza la personalità umana e propone un metodo di cura per le nevrosi e i disturbi pschici.
La psicoanalisi si fonda su alcune intuizioni che Freud ebbe curando i propri pazienti. Successivamente elaborò queste sue intuizioni in un’ampia e complessa formulazione teorica esposta in alcuni trattati divenuti celebri. Tra essi: l’Interpretazione dei sogni (1899); Psicopatologia della vita quotidiana (1901); Introduzione alla psicanalisi (1915-1917).
Le teorie di Freud
L’inconscio
Il punto di partenza delle teorie di Freud è la scoperta dell’inconscio.
Secondo la formulazione del medico, l’inconscio è l’insieme dei contenuti psichici che non sono portati allo stadio cosciente, cioè di cui l’individuo non è consapevole. Più precisamente Freud individua tre componenti in costante rapporto tra loro:
- l’Es, la parte inconscia, dove risiedono gli istinti, le paure, le pulsioni sessuali (libido); i traumi che la coscienza non ha accettato e che pertanto ha rimosso, cioè allontanato da sé perché troppo dolorosi da ricordare;
- l’Ego (o Io), la parte cosciente, che presiede ai rapporti con gli altri individui e con la realtà sociale di cui facciamo parte. Essa si forma a partire dalla nascita, quando entriamo in contatto con il mondo esterno, e si sviluppa nel corso del tempo. L’Ego è la sede dell’autocontrollo e funge da mediatore tra gli impulsi inconsci provenienti dall’Es, l’ambiente sociale e il Super-Ego;
- il Super-Ego (o Super-Io) è il controllore della psiche. Ad esso spetta il compito di filtrare gli istinti e le pulsioni inconsce per adeguarli alle richieste dell’ambiente, censurando e reprimendo – ricacciandoli nell’Es – quelli che ritiene inacettabili. Si forma a partire dall’infanzia, con l’adozione inconscia degli insegnamenti che riceviamo dai familiari e dall’ambiente sociale.
La nevrosi
Alla base di una normale attività psichica c’è l’equilibrio tra queste tre parti. Quando l’equilibrio si incrina insorge la nevrosi, che si manifesta attraverso disturbi psichici di differente entità: dall’ansia alle crisi di panico accompagnate da fenomeni allucinatori.
Sigmund Freud spiegò la relazione tra Es, Ego e Super-Ego con un paragone. Immaginiamo – raccontò a una conferenza – che in questo attento uditorio si sia intrufolata una persona che con chiacchiere e risate impedisce al relatore di esporre. E’ probabile che la vigilanza intervenga mettendo alla porta il disturbatore e, ponendosi poi a guardia dell’ingresso, ne impedisca il rientro. Benché cacciato dalla sala, il disturbatore continua a esistere, e anzi ora bussa alla porta, grida, schiamazza, rende comunque impossibile la conferenza. La situazione può risolversi se il conferenziere accoglie il disturbatore, a patto però che si controlli e consenta il proseguimento della conferenza. Allo stesso modo, puo nascere in ogni uomo un’idea che per motivi morali egli non può accettare. Si produce così un conflitto che porta a respingere dall’ambito dei pensieri coscienti questa idea inaccettabile; essa continua tuttavia a esistere nell’inconscio, da cui disturberà la coscienza con manifestazioni mascherate e simboliche: i sintomi della nevrosi.
Compito dello psicoanalista è intervenire su questa situazione di squilibrio aiutando il paziente a ritrovare e accettare quei materiali psichici, rimossi dalla coscienza, che sono all’origine della malattia. Per riuscirci, l’analista deve vincere la resistenza opposta dal Super-Ego, il “vigilante” che, nel paragone freudiano, sta a guardia della porta.
Il colloquio guidato con il paziente
Gli strumenti individuati da Freud per condurre con successo la terapia si fondano sul colloquio guidato con il paziente. Durante il colloquio l’analista interpreta:
- ciò che dice il paziente quando gli si chiede di formulare liberamente il suo pensiero;
- i sogni, nei quali i materiali inconsci affiorano alla coscienza in modo simbolico;
- gli atti apparentemente insignificanti della vita quotidiana, come lapsus linguistici e motti di spirito, anch’essi manifestazioni mascherate degli impulsi inconsci.
Fasi psicosessuali e il complesso di Edipo
Questa terapia è sperimentata dallo stesso Sigmund Freud, che si accorse della frequenza con cui le cause della nevrosi erano ricondotte a episodi della vita infantile.
Sulla base di queste osservazioni egli arrivò ad alcune importanti conclusioni:
- l’elemento fondamentale della vita psichica, dal quale essa è messa in moto e condizionata, è la pulsione sessuale;
- la sessualità è una componente fondamentale della vita infantile; i primissimi anni di vita del bambino sono regolati dall’istinto del piacere, ottenuto attraverso l’autostimolazione del proprio corpo;
- la fase infantile della sessualità culmina intorno ai cinque anni con la scomparsa del complesso di Edipo, cioè il desiderio di possedere – anche sessualmente – il genitore di sesso opposto, cui corrisponde il desiderio di eliminare l’altro genitore, visto come rivale;
- la rimozione eccessiva della sessualità infantile e la mancata elaborazione dei sensi di colpa derivanti dal complesso edipico impediscono un sano ed equilibrato sviluppo della personalità e sono spesso alla base di forme nevrotiche.
Le scoperte di Sigmund Freud suscitarono enorme interesse ed ebbero grande influenza anche sulla letteratura, favorendo in particolare l’affermarsi del romanzo psicologico.