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Strade consolari romane quali sono

Le strade consolari partivano da Roma e quindi, se prese in senso contrario, giungevano a Roma: da qui il detto popolare “tutte le strade portano a Roma”. Le strade consolari erano così chiamate perché prendevano il nome dal console che ne aveva promosso la costruzione e conservano ancora oggi il loro nome.

Le strade consolari romane permettevano di spostare rapidamente le legioni, ma una volta costruite acquistavano subito un’importante funzione civile ed economica, e furono essenziali per la crescita della Repubblica e successivamente dell’Impero romano.

A partire dal IV secolo a.C. infatti la rete stradale romana si strutturò in lunghi percorsi destinati a raggiungere in età imperiale un’area che oggi appartiene a circa 32 nazioni. Ben presto non vi fu area che non fosse raggiunta da una via di comunicaizone. I Romani consideravano le strade, oltre che un indispensabile strumento di commercio, un importante fattore di coesioni politica.

Tutte queste strade fanno ancora oggi parte del sistema viario nazionale, che si snoda grossomodo sul medesimo tracciato.

Strade consolari: quali sono le principali

Le più importanti sono:

la via Aurelia che consentiva le comunicazioni con il Nord. Partiva da Roma, costeggiava il litorale tirrenico, superava le Alpi, giungeva oltre Marsiglia, fino ad Arles;

la via Cassia, da Roma a Firenze e poi prolungata fino a Pistoia;

la Flaminia, fatta costruire dal censore Caio Flaminio, portava da Roma a Rimini;

la Salaria, che deve il suo nome al principale prodotto che vi si trasportava (il sale). Aveva inizio a Ostia, dove c’erano le grandi saline, attraversava Roma, superava gli Appennini, giungeva ad Ascoli e portava fino a Pescara;

la Tiburtina, che giungeva a Tivoli e poi fu prolungata fino a Pescara;

la via Appia, la più antica strada romana, che da Roma arrivava a Brindisi, importante porto da cui partivano le rotte commerciali per la Grecia e l’Oriente. Fatta costruire dal censore Appio Claudio Cieco nel 312 a.C. permetteva il collegamento tra la costa tirrenica e quella adriatica;

la via Emilia andava da Rimini a Piacenza e toccava centri quali Bologna, Modena, Parma. A Piacenza c’era la confluenza della via Emilia con altre strade; da lì si poteva giungere fino ad Aquileia e poi fino in Grecia, costeggiando l’Adriatico.

Si viaggiava lungo le strade a piedi, a cavallo, su un cocchio a due o quattro ruote. Lungo le strade c’erano le tabernae, dove i viaggiatori potevano trovare del cibo, un letto, una stalla per i cavalli. Grandi cippi di pietra di forma cilindrica, le pietre miliari, fornivano ai viaggiatori indicazioni sulle distanze.

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