La strage di Bologna avvenuta sabato 2 agosto 1980 è stato uno degli atti terroristici più gravi che abbiano insaguinato l’Italia nel secondo dopoguerra.
Cosa è successo il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna?
Alle 10.25 del 2 agosto 1980 nella sala di aspetto di seconda classe della stazione ferroviaria di Bologna Centrale esplose un ordigno a tempo contenuto in una valigia abbandonata. Crollò un’intera ala dell’edificio e i detriti investirono in pieno il treno Ancona-Chiasso in sosta sul primo binario e il parcheggio dei taxi antistante la stazione. In tutto si contarono 85 morti e oltre 200 feriti: uomini, donne, bambini, pendolari, dipendenti, studenti, viaggiatori, familiari in attesa. La vittima più giovane aveva 3 anni (Angela Fresu), la più anziana 86 anni (Antonio Montanari).
Le condanne per la strage di Bologna 1980
Le indagini dei magistrati subirono diversi tentativi di depistaggio. Nel 1995, vennero infine condannati all’ergastolo in via definitiva come esecutori della strage i terroristi dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari – formazione di estrema destra) Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro. Luigi Ciavardini, anch’egli esponente dei Nar e minorenne all’epoca dei fatti, è stato condannato in via definitiva nel 2007 a 30 anni come esecutore materiale della strage, ma dal 2009 è in regime di semilibertà; nel 2020, invece, è stato condannato a nove ergastoli Gilberto Cavallini, che attualmente è in regime di semilibertà provvisoria. Per i depistaggi furono condannati Francesco Pazienza, Licio Gelli (Gran Maestro della Loggia massonica P2), il generale Pietro Musumeci e il colonnello Giuseppe Belmonte.
Per non dimenticare
Per ricordare la strage, in stazione, nell’ala colpita, e ricostruita poco tempo dopo, sono poste lapidi a ricordo delle vittime. Il luogo in cui era stata collocata la bomba è ancora riconoscibile perché nella ricostruzione è stato lasciato il pavimento originario. Le lancette dell’orologio sulla facciata della stazione sono ferme alle 10.25, ora dell’esplosione.
