Spesso si sente dire che la Svizzera è un Paese neutrale, ma che cosa significa quest’espressione?
Svizzera neutrale: cosa significa?
Essere un Paese neutrale non vuol dire semplicemente decidere di tenersi fuori dalle dispute o dai conflitti tra Stati; la neutralità è una precisa condizione giuridica, riconosciuta dal diritto internazionale. Le “regole” della neutralità sono state fissate dalla Convenzione dell’Aia del 1907.
Secondo la Convenzione dell’Aia uno Stato che si dichiara neutrale, e che è riconosciuto come tale, non può dichiarare guerra a nessuno e a sua volta non può essere invaso da nessuno degli Stati impegnati nel conflitto.
La neutralità della Svizzera è stata dichiarata ufficialmente nel 1815, durante il Congresso di Vienna (la conferenza di pace organizzata dalle potenze europee in seguito alla sconfitta di Napoleone Bonaparte). Da allora la Svizzera non è mai stata attaccata e il suo esercito non è mai intervenuto in guerre e conflitti (la Svizzera non ha preso parte ai due conflitti mondiali), anche se negli ultimi decenni ha partecipato a diverse missioni umanitarie e di mantenimento della pace promosse dalle Nazioni Unite e da altre organizzazioni internazionali. Inoltre, in merito alla guerra in Ucraina, si è schierata (anche se non militarmente) contro la Russia, imponendo sanzioni agli oligarchi vicini a Vladimir Putin.
La Svizzera è stata anche uno degli ultimi Paesi del mondo a diventare membro effettivo delle Nazioni Uniti nel 2002 (dopo un referendum popolare), perché si pensava che la sua adesione avrebbe potuto comprometterne la neutralità, ed è uno dei pochi Stati dell’Europa Centro-Occidentale a non far parte dell’Unione Europea.
Oltre alla Svizzera, paese simbolo della neutralità, sono Paesi neutrali in Europa: Austria, Irlanda, Malta e Moldavia. Al di fuori dell’Europa, sono Paesi neutrali: Messico, Costa Rica, Panama, Giappone, Mongolia e Singapore, Turkmenistan, Uzbekistan e Ruanda.
