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Il Teatro del Settecento in Italia riassunto

Il Teatro del Settecento in Italia riassunto

Nel Settecento le conquiste scientifiche e culturali del secolo precedente trasformano la vita e la mentalità in tutti i campi: economico, sociale, politico, artistico.

Anche nel mondo del teatro c’è un grande fervore di cambiamento. Il pubblico del teatro del Settecento comincia a cambiare, perché insieme agli aristocratici sono ora presenti folti gruppi di piccoli e medi borghesi. Il teatro è allora visto come una forma di comunicazione destinata a raggiungere tutte le classi sociali, come uno strumento educativo che deve far riflettere per migliorare le condizioni della società.

In Italia iniziatore di questo cambiamento è Luigi Riccoboni (1679-1753), attore e capocomico. La sua riforma si incentra soprattutto sulla recitazione: addestra i suoi attori a recitare non più maschere ma chiede loro di immedesimarsi nel personaggio in modo che tutto, sul palcoscenico, si svolga in modo verosimile. Per realizzare la sua riforma, Riccoboni ricorre alle tragedie di letterati del tempo tra cui spiccano Pier Jacopo Martello e Scipione Maffei.

Intorno alla metà del Settecento, il drammaturgo veneziano Carlo Goldoni (1707-1793), muovendosi sul solco della riforma avviata da Luigi Riccoboni la completa e la arricchisce con l’abolizione delle maschere della Commedia dell’Arte e l’introduzione del testo scritto quale base della recitazione degli attori.

Goldoni infatti elimina l’improvvisazione e chiede agli attori di rispettare la volontà dell’autore. Le maschere vengono sostituite con personaggi più complessi, dotati di una psicologia più interessante e originale. Le sue opere si basano su due criteri: quello della verosimiglianza (le vicende devono essere realistiche) e quello del buon gusto (le opere devono evitare le volgarità e avere una “morale”, cioè insegnare qualche valore positivo allo spettatore).

Il mondo delle commedie di Goldoni è quello della società borghese del Settecento e le vicende sono quelle della vita quotidina: la maldicenza, le ripicche, i piccoli imprevisti di un mondo vivace e pettegolo.

Gli spettacoli vengono allestiti in teatri sempre più attrezzati dal punto di vista tecnico, dotati di una platea che offre sedie e panche per il pubblico borghese e palchi riservati all’aristocrazia.

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