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Toulouse Lautrec, artista maledetto

Henri de Toulouse Lautrec nasce ad Albi il 24 novembre 1864, in una famiglia di antichissima nobiltà. La famiglia infatti era nobile fin dai tempi di Carlo Magno.

Altri parenti di Henri, come il bisnonno, il nonno e il padre erano stati pittori dilettanti; la nonna Giovanna affermava: «Se qualcuno dei miei figli ammazza un uccello a caccia ne ricava tre piaceri: colpirlo, mangiarlo, disegnarlo».

Toulouse Lautrec comincia a disegnare fin da bambino, nei lunghi periodi di immobilità a cui lo costringono le deboli condizioni di salute. Queste, in seguito, aggravate da due cadute, che gli causano la frattura dei femori e gli bloccano lo sviluppo degli arti inferiori.

Nel 1872 la famiglia si trasferisce a Parigi, dove suo padre gli fa conoscere il pittore René Princetau, che lo indirizza verso dipinti a soggetto equestre.

Nel 1882 Toulouse Lautrec frequenta lo studio di Léon Bonnat e l’anno seguente segue con profitto le lezioni di Fernand Cormon. Contemporaneamente conosce gli impressionisti e studia le loro opere, in particolare quelle di Degas e di Van Gogh, anche se non partecipa mai alle loro mostre.

Toulouse Lautrec frequenta esclusivamente gli ambienti di Montmartre: le sale da ballo, i teatri e i caffè concerto. È anche un assiduo frequentatore del Moulin Rouge, i cui scenari, avventori e ballerine (tra queste le maggiori vedette Jane Avril e Louise Weber) diventano i soggetti dei suoi dipinti più famosi.

Collabora inoltre in qualità di disegnatore umoristico, a numerosi giornali, per i quali sperimenta nuove tecniche di incisione, disegnando una trentina di manifesti. Questi suscitano un certo scalpore per le notevoli innovazioni stilistiche, parte delle quali derivate dai suoi interessi per le stampe giapponesi.

Nella prima metà degli anni novanta compone la serie di circa quaranta dipinti dedicati alle maisons closes, le case di tolleranza parigine. Lo scandalo che ne deriva contribuisce a creare attorno a lui i mito dell’artista maledetto e trasgressivo.

Muore a Malromé il 9 settembre 1901, a soli 37 anni, per cause legate all’alcolismo e alla sifilide.

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