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Triplice Alleanza: cosa prevedeva, chi ne faceva parte

La Triplice Alleanza fu un patto militare difensivo stipulato a Vienna il 20 maggio 1882 tra Germania, Austria-Ungheria e Italia.

La Triplice Alleanza impegnava gli Stati firmatari a garantirsi:

  • reciproca assistenza in caso di aggressione da parte di altre potenze;
  • la neutralità in caso uno dei contraenti si trovasse costretto a dare per primo inizio a un conflitto armato; quindi si poteva restare neutrali senza per questo tradire l’Alleanza.

Perché l’Italia entrò nella Triplice Alleanza?

Fu il governo Depretis a stipulare con la Germania e l’Austra-Ungheria il trattato della Triplice Alleanza. In tal modo rinunciava a rivendicare le terre irredente, cioè il Trentino e la Venezia Giulia “non redente”, ovvero non liberate dal dominio austriaco.

La motivazione principale di questa decisione fu il desiderio di uscire da una situazione di isolamento diplomatico. Questo isolamento era apparso chiaramente nel 1881 quando la Francia, col consenso delle altre potenze, aveva occupato la Tunisia. L’Italia da tempo nutriva aspirazioni su quel territorio, anche per la presenza di una forte comunità di emigrati italiani e non potè fare nulla per opporsi.

La Triplice Alleanza fu rinnovata più volte (1887, 1891, 1902, 1912). Le garanzie ottenute sulla carta dall’Italia nel 1887 – in particolare la clausola secondo cui ogni eventuale espansione austriaca nei Balcani doveva essere bilanciata da adeguati “compensi” per l’Italia – non si applicarono mai, come quando nel 1908 l’Austria procedette all’annessione della Bosnia e dell’Erzegovina.

Perché l’Italia passò dalla Triplice Alleanza alla Triplice Intesa?

Allo scoppio della Prima guerra mondiale, in forza dell’articolo 4 della Triplice Alleanza, l’Italia dichiarò la sua neutralità. A ciò si univa il dibattito all’interno del Paese tra neutralisti e interventisti. Questi ultimi spingevano per un intervento contro l’Austria-Ungheria, per poter giungere tramite la guerra alla conquista dei territori irredenti.

Il 26 aprile 1915 l’Italia e i governi della Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia e Russia) siglarono il Patto di Londra. Questo accordo prevedeva l’immediato ingresso dell’Italia in guerra al fianco della Triplice Intesa contro gli Imperi Centrali e, in caso di vittoria della Triplice Intesa, la conquista per l’Italia di Trentino, Sud Tirolo, Venezia Giulia, Istria, Dalmazia, una serie di isole adriatiche e il controllo del Dodecaneso. Si riconobbe inoltre la sovranità italiana sulla Libia.

Con il Patto di Londra si delineò la fine della Triplice Alleanza, mentre si ridefinirono i confini della Triplice Intesa.

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