11 dicembre 1946: l’ONU istituisce l’ UNICEF per assistere i bambini dell’Europa distrutta dalla guerra. In Italia fornisce anche 800mila paia di scarpe, tessuti per vestiti e cappotti, lanciando anche una campagna di vaccinazione contro la tubercolosi.
A partire dagli anni ’50 l’UNICEF estende gli interventi anche ad altri Paesi del mondo che non sono in grado di provvedere da soli ai bisogni dei propri bambini. Iniziano le battaglie contro malattie mortali come la tubercolosi, il vaiolo, la poliomielite, la lebbra con massicce campagne di vaccinazione.
Partono negli stessi anni anche campagne per l’istruzione, l’educazione sanitaria, il miglioramento delle condizioni di nutrizione.
Nel 1989 l’Assemblea dell’ONU approva all’unanimità la Convenzione sui diritti dell’infanzia, attribuendo all’UNICEF il ruolo attuatore della Convenzione con azioni di persuasione e controllo verso i Governi di tutto il mondo. Uno dei risultati di 50 anni di azione dell’UNICEF è la diminuzione del numero di bambini che muoiono prima di compiere 5 anni da 10 milioni nel 2008 a 6 milioni nel 2016.
L’UNICEF è in prima linea in tutte le emergenze e catastrofi che sono avvenute in questi anni: lo Tsunami nel Pacifico del 2014, il terremoto di Haiti del 2010, nel 2013 nelle Filippine e 2015 in Nepal. Dal 2011 è in Siria per non perdere una generazione intera di bambini colpiti da un conflitto interminabile.
Gli interventi dell’UNICEF a sostegno dei bambini sono volti ad ottenere benefici durevoli e sostenibili. Si inizia con il coprire i bisogni primari: la salute e la nutrizione, con vaccinazioni e profilassi generalizzate, si passa quindi all’istruzione e alla protezione.
L’UNICEF non riceve fondi dalle Nazioni Unite. Tutti i programmi sono finanziati grazie a contributi volontari dei Governi (in continua diminuzione negli anni), di privati, associazioni, imprese e singoli cittadini. L’89% delle donazioni viene impiegato per interventi nei Paesi più poveri: vaccini, alimenti terapeutici, cure. L’11% viene usato per le spese di gestione e per la promozione di campagne di raccolta fondi.
Una di queste campagne è rivolta a promuovere il testamento solidale, uno strumento che permette ad ogni singolo cittadino di lasciare in beneficenza parte del proprio patrimonio dopo aver rispettato le quote legittime dovute ai familiari. Con il lascito testamentario si può donare all’UNICEF una somma di denaro, beni mobili (es. opere d’arte, gioielli, arredi), beni immobili (appartenenti, terreni, ecc.), l’intero patrimonio o anche una polizza vita. L’UNICEF, al momento di ricevere tali beni, li utilizzerà per finanziare le proprie opere a favore dei bambini di tutto il mondo.
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