Il mito di Venere e Adone è la storia travolgente e infelice tra la dea della bellezza e il più bello dei mortali.
Il mito di Venere e Adone è raccontato nel decimo libro delle Metamorfosi del poeta latino Ovidio (43 a.C. – 17 d.C.). William Shakespeare s’ispirò ad esso per comporre nel 1593 il suo poemetto mitologico-erotico-passionale Venere e Adone (titolo originale Venus and Adonis) in maniera originale, poiché introduce nella sua storia, con giochi di parole astrusi e raffinati, un conflitto erotico che nelle “Metamorfosi” di Ovidio non era presente. Si tratta della prima opera di Shakespeare a essere stampata, che egli dedicò al suo protettore Henry Wriothesly conte di Southampton. È stato il poema più popolare dell’età elisabettiana.
Il mito di Venere e Adone
Adone nacque dall’unione incestuosa tra Cinira, re di Cipro, e sua figlia Mirra, trasformata poi dagli dèi in un albero di mirra per salvarla dalla furia omicida del padre, dopo che questi si era accorto di essersi congiunto con sua figlia.
Adone, nato dalla corteccia dell’albero di mirra in cui era stata trasformata sua madre, fu raccolto da Venere che lo diede a Proserpina perché lo allevasse nel regno dei morti. Il bambino divenne un bellissimo giovane ed esperto cacciatore. Quando Venere chiese a Proserpina di restituirglielo, questa rifiutò, perché se ne era innamorata. Zeus, allora, per conciliare il contrasto sorto tra le due dee, decise che Adone avrebbe passato metà dell’anno nell’Erebo con Persefone e l’altra metà sulla Terra con Venere.
Così avvenne; ma poi, un anno, alla fine dell’estate, mentre Adone si trovava sulla Terra ed era andato a caccia, un cinghiale infuriato lo assalì e l’uccise. Afrodite accorse, ma ormai non c’era più nulla da fare: il giovane era morto. Dalle lacrime della dea nacque un fiore, l’anemone.
Cosa spiega il mito di Adone?
Il significato del mito di Adone e Venere è chiaro: Adone personifica la natura che si risveglia in primavera, per morire poi in estate, oppressa dalla calura.
Le Adonie
Il mito di Adone è originario della Siria; di lì passò poi in Egitto e dall’Egitto a Cipro, dove lo conobbero i Greci. In suo onore le donne greche celebravano le feste Adonie, che duravano due giorni. Nel primo giorno le donne piangevano la morte di Adone con pianti e riti funebri; nel secondo giorno celebravano, con manifestazioni di giubilo la sua resurrezione.