I vestiti egizi erano realizzati per lo più con tessuti di lino, solitamente di colore bianco, ma il lino non era l’unica fibra tessile utilizzata; erano utilizzate anche la lana di pecora, i peli di capra, le fibre di palma.
Com’erano i vestiti egizi?
Gli uomini più ricchi indossavano una specie di gonnellino drappeggiato sui fianchi e annodato in vita; le donne invece delle tuniche lunghe fino alla caviglia pieghettate e a volte ornate con bordure. Per ripararsi dal freddo usavano mantelli con frange. Gli uomini delle classi sociali più umili indossavano solo una fascia sui fianchi di tela grezza.
Abbigliamento antico Egitto
L’abbigliamento non è però costituito solo dai vestiti che indossiamo, ma anche da tutto ciò che può servire a coprire e ornare il corpo umano: ornamenti, accessori, acconciature, trucco, tinture.
Andiamo quindi a vedere nel dettaglio cosa amavano indossare gli Egizi per abbellirsi e come curavano la loro igiene personale.
Gioielli e accessori nell’antico Egitto
Sia gli uomini egizi che le donne egizie amavano indossare gioielli non solo per abbellirsi, ma anche come amuleti contro le malattie e gli spiriti malvagi. Portavano collane, diademi, orecchini e bracciali, lavorati in oro e pietre preziose oppure in vetro e conchiglie; l’ornamento più caratteristico era l’usekh, l’ampio collare egizio. Con i ventagli e gli ombrelli si proteggevano dal caldo e dal sole.
Le calzature erano costituite da sandali indossati perlopiù da faraoni e funzionari. I sandali indossati dal faraone erano d’oro e con la punta ricurva verso l’alto; sulle suole erano disegnati prigionieri, così, appoggiando i piedi, il faraone “calpestava” i propri nemici. I sandali indossati invece dalle persone più povere erano in papiro, una pianta che cresceva sulle sponde del fiume Nilo e che era utilizzata anche per confezionare i fogli di papiro.
Igiene personale nell’antico Egitto
Gli Egizi curavano molto la propria igiene personale; sia gli uomini che le donne usavano oli per ammorbidire la pelle, profumi e tinture per nascondere i capelli bianchi. I sacerdoti si rasavano la testa e il corpo in segno di purificazione per poter entrare nei templi. Le persone ricche riservavano un’attenzione particolare alle acconciature, molto elaborate, e usavano parrucche fatte con capelli veri.
Anche il trucco era una consuetudine diffusa. Uomini e donne si truccavano viso e occhi: usavano l’ocra rossa sulle labbra e sulle guance e il kajal, una polvere nera ottenuta mischiando polvere di galena, cenere e grasso animale, sul contorno degli occhi. Il kajal, oltre a essere un’arma di seduzione, aveva un’importante funzione curativa. Proteggeva infatti gli occhi da infezioni e micosi; inoltre, mescolandosi con l’umidità dell’occhio, era in grado di proteggere dall’intensa luce del Sole, dal vento e dalla sabbia.
Venivano truccati anche i corpi mummificati e le statue funerarie, in modo che il defunto potesse conservare la sua bellezza nell’aldilà. Per questo motivo, nell’antico Egitto i trucchi facevano parte del corredo funerario. In alcune tombe sono stati trovati anche specchi in rame o bronzo lucidati; vasetti di pasta di vetro per le creme e i profumi; pettini in legno e avorio; bastoncini per il trucco degli occhi.