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Vivere lavorare e studiare in Europa

Vivere lavorare e studiare in Europa: ecco come fare

Vivere

Come cittadino UE hai diritto di risiedere e stabilirti in qualsiasi paese dell’Ue.
Il principio è che cittadini possono soggiornare temporaneamente in un altro Stato membro per motivi di vacanza, studio o lavoro liberamente e senza alcuna limitazione o formalità; tale diritto è riconosciuto anche ai familiari e, qualora questi non siano cittadini UE, il paese interessato può richiedere un visto di ingresso.
In merito al diritto di stabilimento è utile sapere che:

  • per periodi inferiori a tre mesi è sufficiente la carta di identità o il passaporto in corso di validità;
  • per periodi superiori a tre mesi, si ha il diritto di stabilirsi in un altro paese UE se si è un lavoratore dipendente o autonomo nel paese ospitante, oppure se si è iscritti presso un istituto di istruzione pubblico o privato per seguire un corso di studi o di formazione personale, oppure se si hanno risorse sufficienti per sé e i familiari e una assicurazione sanitaria completa nel paese.

Se si lavora in un paese UE, al fine di evitare la doppia tassazione, è necessario stabilire se si è residenti a fini fiscali nel paese ospitante e, quindi, se ivi andranno dichiarati i redditi. È necessario accertare prima della partenza le formalità da compiere e anche contattare le autorità fiscali sia del paese di origine che quello ospitante, perché il trasferimento di residenza in un altro Stato membro comporta l’adeguamento al diritto tributario del paese di accoglienza.
Se si è in possesso di un’auto nuova il paese ospitante non può imporre alcun controllo che, invece, può essere reso obbligatorio in caso di auto usata. Di regola è necessario immatricolare la vettura con una targa del paese ospitante e pagare la relativa tassa, oltre che il bollo di circolazione. È utile sapere che la patente di guida rilasciata dal proprio paese è valida in tutti i paesi dell’UE ma il paese ospitante applicherà le proprie regole relativamente alla scadenza della patente, ai controlli medici e alle eventuali tasse.

  • I disoccupati possono soggiornare in un altro stato membro per cercarvi un impiego, purché ciò avvenga entro tre/sei mesi.

Si può esercitare il diritto di voto e candidarsi nel paese ospitante alle stesse condizioni dei cittadini di tale nazione, in particolare, per le elezioni amministrative l’esercizio del voto non comporta la perdita automatica del diritto nel paese d’origine, mentre per le elezioni europee bisogna iscriversi alle liste elettorali e, votando nel paese ospitante, si perde il diritto di voto nel paese d’origine.

Lavorare

Ecco i diritti fondamentali riconosciuti dall’UE:

  • diritto di lavorare e andare in pensione in qualsiasi paese UE. Il mercato unico europeo permette di svolgere un’attività lavorativa dipendente o autonoma in un paese diverso rispetto a quello di acquisizione delle qualifiche professionali. Al riguardo è utile consultare la rete dei centri nazionali di informazione sul riconoscimento accademico “NARIC”: http://europa.eu.int/commeducation/programmes/socrates/agenarit.html. Come lavoratore, si è soggetti alle stesse condizioni dei cittadini del paese ospitante per quanto concerne il trattamento economico, il licenziamento, la reintegrazione e le misure volte a tutelare la salute e la sicurezza sul posto di lavoro. Se si è disoccupati si ha il diritto di vivere in un paese dell’UE allo scopo di cercare un lavoro per un periodo definito ragionevole, che nella maggior parte dei casi coincide con i sei mesi. Chi ha lavorato in un altro paese UE ha il diritto di restarvi dopo essere andato in pensione, il diritto deve essere fatto valere nel termine di due anni, onde essere trattato come un cittadino del paese ospitante.
  • diritto di ricevere il medeimo trattamento di qualsiasi cittadino di quel paese. In tema di sicurezza sociale, le norme UE garantiscono l’affiliazione a un unico regime di protezione, non può essere richiesto di soddisfare alcuna condizione supplementare, che non sia richiesta ai cittadini del paese ospitante. Devono essere pagati gli stessi contributi versati dai cittadini. La normativa europea sancisce il principio delle pari opportunità fra uomini e donne sul posto di lavoro, si deve ricevere lo stesso trattamento e avere gli stessi diritti e le stesse oppurtunità sul posto di lavoro, è tutelata la gravidanza, con diritti riconosciuti alle donne prima e dopo la nascita e la genitorialità, con la previsione di congedi parentali e il diritto di allontanarsi dal posto di lavoro per urgenti motivi di famiglia.
  • diritto di rispondere a qualsiasi offerta di lavoro pubblicata in qualsiasi paese UE (sono esclusi alcuni posti nelle Pubbliche Amministrazioni). Attualmente, e per un periodo transitorio massimo di 7 anni, sono in vigore importanti restrizioni: i lavoratori provenienti da alcuni degli Stati che hanno recentemente aderito all’UE potrebbero vedresi imporre restrizioni all’accesso ai mercati del lavoro dei vecchi stati membri (c.d. UE15), mentre i lavoratori UE15 potrebbero vedersi imporre restrizioni analoghe in alcuni dei nuovi stati membri. Inoltre esistono restrizioni al diritto dei cittadini dei nuovi paesi UE a fruire dei sussidi di disoccupazione in un paese UE diverso dal proprio. Si possono reperire informazioni sul posto di lavoro e opportunità di formazione in Europa consultando il sito: http://europa.eu.int/eures.

Se un cittadino europeo ritiene che siano stati violati i propri diritti in materia di residenza in un altro Stato dell’unione potrà rivolgersi al Giudice nazionale, tenuto ad assicurare il rispetto degli obblighi derivanti dal diritto comunitario, alla Commisione europea, e al Mediatore europeo.

Studiare in Europa

Come cittadino UE hai diritto di studiare in un altro paese europeo e di essere accettato dall’Università o dall’istituto alle stesse condizioni dei cittadini di tale paese senza pagare tasse più elevate. I periodi di studi compiuti all’estero in programmi riconosciuti dalla Comunità Europea devono essere riconosciuti dalla propria università di provenienza, quali parte integrante del corso di studi.
I principali programmi UE sono: Leonardo Da Vinci: che offre collocamento e scambi nel settore della formazione professionale; Socrates: che sviluppa, a livello europeo, l’istruzione attraverso programmi specifici per studenti e docenti universitari (Erasmus), per allievi e insegnanti di scuola (Comenius). Sono inoltre previsti per i giovani scambi che gli permettano di provare nuove situazioni socioculturali (Gioventù). Da ultimo il Servizio volontario europeo (SVE) che offre ai giovani l’opportunità di risiedere in un altro paese UE per un periodo massimo di un anno, partecipando come volontari a progetti locali.
Sono anche offerte borse di studio, sovvenzioni e forme di finanziamento per incentivare la formazione a livello europeo.

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